Fondazione Irene Ets
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Il cibo e l’alimentazione sono strettamente legati all’istinto di sopravvivenza, poiché senza nutrimento non si può vivere. Tuttavia, non si limitano a essere mere esigenze biologiche: essi rivestono anche un ruolo culturale e relazionale.
Le abitudini alimentari del Paese e dell’ambiente in cui un bambino nasce e cresce presentano caratteristiche specifiche che variano nel tempo e nello spazio, influenzando non solo il rapporto con il cibo, ma anche modelli di comportamento che si consolidano nella società. Il concetto di nutrimento, infatti, va oltre il semplice atto di mangiare: esso diventa una base fondamentale per lo sviluppo cognitivo e l’apprendimento.
L’alimentazione, dunque, non rappresenta solo un atto biologico, ma è anche un importante fenomeno culturale, con un forte valore simbolico. Non si parla solo di qualità dei cibi o di nutrienti, ma anche del significato che il cibo assume, spesso legato a tradizioni, credenze religiose o rituali sociali. Un esempio emblematico è l’astinenza dal consumo di carne il venerdì, una pratica che ha avuto grande rilevanza nella tradizione cattolica.
Un aspetto fondamentale da considerare è che cibo e alimentazione riflettono la qualità della prima relazione che un individuo sviluppa, quella con il caregiver. Il modo in cui il cibo viene offerto e assunto nei primi anni di vita è un elemento prefigurativo del carattere del bambino e del suo futuro modo di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente circostante. Questo processo non riguarda solo il valore simbolico del cibo, ma anche le modalità con cui viene somministrato: il bambino fin dalla nascita sperimenta forme di relazione che coinvolgono il nutrimento, e queste modalità relazionali diventano un importante veicolo per la sua crescita psicologica e i suoi destini sani o patologici.
Il noto pedagogista Winnicott ha sottolineato come la modalità di somministrazione del cibo, il contatto fisico attraverso l’essere cullato o tenuto in braccio, e il senso di sicurezza che il bambino percepisce siano determinanti per lo sviluppo della sua fiducia di base. Questi gesti quotidiani, semplici ma fondamentali, non solo favoriscono la costruzione di una relazione stabile e sicura con il caregiver, ma influenzano anche l’apertura del bambino verso il mondo e la sua capacità di sviluppare relazioni solide e significative.
L’alimentazione, dunque, non riguarda soltanto la soddisfazione di un bisogno fisico, ma è anche un elemento centrale nella crescita psicologica, sociale e culturale dell’individuo. Nutrirsi significa crescere, apprendere e trasformarsi, in un continuo processo di interazione con l’altro e con il mondo che ci circonda.