Bambino con difficoltà di apprendimento (DSA) seduto a una scrivania, supportato da un educatore e un robot che utilizzano strumenti digitali per l'apprendimento personalizzato

Intelligenza Artificiale e DSA: Come l’IA Può Rivoluzionare la Diagnosi e l’Intervento Clinico – Intervista con il Dott. Fabio Di Bello

Dott. Di Bello, in che modo l’IA può aiutare l’intervento clinico nella definizione dei DSA?

Innanzi tutto nello screening e nella diagnosi precoce. L’IA può migliorare l’identificazione precoce dei DSA attraverso algoritmi di machine learning capaci di analizzare grandi set di dati da test psicometrici, valutazioni neuropsicologiche, registrazioni audio e video delle performance di lettura e scrittura, e persino dati raccolti da sensori (come quelli che monitorano i movimenti oculari). Sistemi come le reti neurali convoluzionali (CNN) possono riconoscere pattern specifici come errori ortografici o difficoltà nella lettura, che sono indicativi di disturbi come la dislessia. Questi strumenti possono essere integrati nelle scuole per fornire un primo livello di screening, identificando i bambini a rischio con un’elevata accuratezza e riducendo i tempi e i costi di valutazione.

Poi c’è la personalizzazione degli interventi. L’IA può utilizzare tecniche di apprendimento adattivo per creare piani educativi personalizzati che si adattano dinamicamente alle esigenze del bambino. Ad esempio, piattaforme educative basate su IA possono monitorare le risposte dello studente e adattare il livello di difficoltà o il tipo di esercizi proposti. Questo approccio consente di intervenire sui punti deboli dell’apprendimento del bambino in modo mirato, migliorando la motivazione e l’efficacia del percorso educativo. Algoritmi di apprendimento profondo possono anche prevedere quali strategie educative sono più efficaci per ciascun individuo, migliorando continuamente l’approccio terapeutico.

In terzo luogo, l’IA segue il monitoraggio e la valutazione continua. L’IA può automatizzare il monitoraggio dei progressi attraverso l’analisi di dati comportamentali raccolti durante le attività di apprendimento. Ad esempio, piattaforme di e-learning possono tracciare la frequenza degli errori, il tempo di completamento delle attività e i pattern di risposta. I dati vengono poi analizzati per fornire report dettagliati sui progressi, aiutando educatori e clinici a comprendere meglio le aree di miglioramento e ad adattare le strategie di intervento. Questo monitoraggio continuo può identificare precocemente eventuali regressioni o stagnazioni, consentendo interventi tempestivi.

Inoltre, sono disponibili diversi strumenti di IA per il supporto cognitivo, come software di sintesi vocale che leggono il testo ad alta voce, migliorando la comprensione per chi ha difficoltà di lettura. Strumenti come i correttori ortografici avanzati possono suggerire correzioni contestuali più accurate rispetto a quelli tradizionali, mentre i software di riconoscimento vocale permettono di convertire il parlato in testo, supportando chi ha difficoltà nella scrittura. L’IA può anche offrire giochi educativi adattivi che rinforzano specifiche abilità cognitive in modo ludico, mantenendo alta la motivazione e l’impegno del bambino.

Come altro aspetto, parlerei della predizione degli esiti e della pianificazione a lungo termine. Modelli di IA predittivi, come quelli basati su algoritmi di regressione o reti neurali ricorrenti (RNN), possono stimare gli esiti a lungo termine degli interventi educativi o terapeutici per i DSA. Questi modelli possono utilizzare dati storici del bambino per prevedere come evolveranno le sue capacità, permettendo ai clinici di pianificare meglio le risorse e di adattare le strategie di supporto. Per esempio, è possibile prevedere l’efficacia di un determinato approccio terapeutico sulla base di dati simili raccolti da altri bambini con caratteristiche analoghe, personalizzando ulteriormente l’intervento.

I sistemi di supporto decisionale basati su IA possono combinare i dati del paziente con linee guida cliniche aggiornate e letteratura scientifica, offrendo raccomandazioni sul trattamento più appropriato. Questi sistemi possono aiutare i clinici a identificare le migliori pratiche per gestire specifici sintomi o difficoltà, suggerendo interventi basati su evidenze che altrimenti potrebbero essere difficili da reperire o applicare correttamente. Ad esempio, possono proporre esercizi specifici per migliorare la lettura in bambini con dislessia o raccomandare l’uso di tecnologie assistive in determinati contesti educativi. Questi approcci innovativi permettono di avere un’assistenza più mirata, basata sui dati e potenzialmente più efficace, migliorando l’esperienza educativa e clinica per i bambini e ragazzi con DSA.

Manager Senior Customer Training Manager presso Wiley Global Technology (Private) Limited
Università degli Studi di Pescara

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Ing. Fabio Di Bello

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