Illustrazione bambini con palloncini inclusione, diversità, disabilità e neurodiversità

Neurodiversità e inclusione: perché cancellare parole mette a rischio i diritti dei bambini

La recente decisione dell’amministrazione Trump di eliminare alcune parole da documenti ufficiali e siti governativi, tra cui “inclusione”, “diversità”, “disabilità”, “trauma” e “vittima”, sta suscitando grande preoccupazione. Questa scelta, motivata dall’intento di evitare apparenti prese di posizione politica, potrebbe però avere conseguenze gravi soprattutto per i bambini con neurodiversità.

Elenco parole eliminate amministrazione Trump

Neurodiversità: perché è fondamentale parlarne

La neurodiversità include condizioni come autismo, ADHD, dislessia e altre differenze neurologiche. Non si tratta di problemi da correggere, ma di differenze da accogliere, valorizzare e supportare. L’uso di parole come “inclusione”, “diversità” e “disabilità” nei documenti ufficiali è fondamentale perché permette di costruire politiche inclusive che sostengano concretamente i bambini e le loro famiglie.

Eliminando queste parole, si rischia concretamente di cancellare le risorse necessarie al sostegno di migliaia di bambini.

Il rischio nascosto dietro l’eliminazione delle parole

Togliere termini come “disabilità” o “inclusione” non è soltanto un cambiamento formale, ma rischia di minare profondamente le basi delle politiche educative e sociali. Senza questi termini chiaramente definiti, le famiglie potrebbero trovarsi davanti a difficoltà nell’ottenere aiuti, supporto educativo personalizzato e servizi essenziali.

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Quali sono le conseguenze per i bambini e le famiglie?

Quando concetti fondamentali come inclusione e diversità spariscono dal linguaggio ufficiale, l’effetto diretto è una perdita di consapevolezza e attenzione. Il rischio è che la società diventi meno attenta e sensibile ai bisogni specifici dei bambini neurodiversi, aggravando l’isolamento sociale e aumentando le disuguaglianze.

L’impegno della Fondazione Irene ETS

Come Fondazione Irene ETS crediamo fermamente che parole come inclusione, diversità e neurodiversità non debbano mai essere censurate, perché rappresentano diritti conquistati e indispensabili. Continueremo a difendere questi valori e a impegnarci per garantire supporto, visibilità e opportunità concrete a tutti i bambini neurodiversi e alle loro famiglie.

Per noi, usare queste parole non è politica: è semplicemente una questione di civiltà e rispetto dei diritti fondamentali.

Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) Neurodiversità Inclusione dislessia dislessico Disortografia Discalculia Disgrafia

Cambiare il linguaggio non cambia solo le parole, ma la vita concreta delle persone.

Proteggere la neurodiversità significa difendere i diritti di migliaia di bambini che hanno bisogno di una società capace di accoglierli e valorizzarli. È questo l’impegno che, come Fondazione Irene ETS, vogliamo ribadire con forza.