Come si fa la diagnosi di DSA e quando può essere fatta?

La diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) è un processo delicato e importante, che richiede l’intervento di professionisti specializzati. Identificare precocemente un DSA permette di fornire al bambino gli strumenti necessari per affrontare le difficoltà e sviluppare il suo potenziale. Ma come e quando è possibile ottenere una diagnosi accurata?

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Chi effettua la diagnosi di DSA?

La diagnosi di DSA deve essere fatta da un’équipe di professionisti qualificati, in grado di osservare e valutare in modo approfondito le difficoltà del bambino. Questi specialisti includono:

• Neuropsichiatri infantili
• Psicologi
• Logopedisti
• Altri esperti dell’età evolutiva

L’équipe multidisciplinare lavora in sinergia per analizzare le diverse aree dell’apprendimento e fornire una valutazione completa. È importante rivolgersi a centri riconosciuti dal sistema sanitario o a strutture accreditate per garantire la correttezza e l’ufficialità della diagnosi.

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Quando si può fare la diagnosi di DSA?

La diagnosi di DSA può essere effettuata una volta che le difficoltà di apprendimento diventano evidenti, generalmente con l’inizio della scolarizzazione. Questo significa che il momento più comune per diagnosticare un DSA è tra la fine della prima elementare e la seconda elementare, quando i bambini iniziano a confrontarsi con le prime attività di lettura, scrittura e calcolo.

Tuttavia, alcuni indicatori di rischio possono emergere già nella scuola dell’infanzia o nei primi mesi di scuola primaria, come:

• Difficoltà a riconoscere lettere o numeri.
• Problemi di attenzione o coordinazione.
• Ritardo nell’apprendimento del linguaggio.

In questi casi, si parla di una fase di osservazione e monitoraggio, durante la quale i genitori e gli insegnanti possono segnalare le difficoltà per avviare eventuali approfondimenti.

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Come avviene il processo diagnostico?

La diagnosi di DSA prevede una serie di passaggi che permettono di analizzare il profilo del bambino in modo dettagliato:

1. Colloquio iniziale con la famiglia:
   I genitori forniscono informazioni sullo sviluppo del bambino, sulla sua storia personale e familiare, e sulle difficoltà riscontrate.
2. Osservazione diretta e test specifici:
   Il bambino viene sottoposto a test standardizzati e validati, che valutano le sue abilità in lettura, scrittura, calcolo e altre aree dell’apprendimento.
3. Esclusione di altre cause:
   Viene verificato che le difficoltà non siano dovute a problemi sensoriali (ad esempio, vista o udito), psicologici o ambientali.
4. Relazione diagnostica:
   Alla fine del percorso, i professionisti elaborano una relazione scritta che contiene la diagnosi ufficiale e le indicazioni per il supporto scolastico ed educativo.

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Perché è importante una diagnosi precoce?

La diagnosi precoce è fondamentale perché permette di:

• Evitare frustrazioni e insuccessi scolastici: Conoscere le difficoltà aiuta a intervenire tempestivamente, riducendo il rischio di demotivazione o isolamento.
• Personalizzare l’apprendimento: Grazie a un Piano Didattico Personalizzato (PDP), il bambino può ricevere gli strumenti compensativi e dispensativi di cui ha bisogno.
• Supportare la famiglia e la scuola: Una diagnosi chiara offre indicazioni concrete per insegnanti e genitori, aiutandoli a creare un ambiente favorevole.

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Un messaggio per i genitori

Se noti difficoltà persistenti nel tuo bambino, non aspettare: parlarne con gli insegnanti o con il pediatra è il primo passo per attivare un percorso diagnostico. Ricorda, una diagnosi non è un’etichetta, ma una chiave per aprire le porte del successo scolastico e personale.